Pregiatissimo Signor Thorwaldsen
Non potrei bene incominciare il nuovo hanno se non potesse lusingarmi di avere ancore un piccolo posto fra quelli che godono della sua indulgenza; perciò come tale, non puole essere a meno che io debbo augurarle tutto ciò che una sincera affezzione puol dettarmi, pregandole in un tempo di volersi degnare, di conservare a mio favore quell’istessa bontà che la sua gentilezza ha voluto concedermi pel passato.
Spero di potere ben pusto procurarmi il piacere di salutarla, e di approfittare dei suoi consigli, come ha avuto la bontà di favorirmi in tutte il tempo che ho avuto il vantaggio di aiuttarla [aiutarla].
Aggradisca Signore i più sinceri assegni, e[?] rinnovandoli i più lusinghevoli auguri, ho l’onore di dirmi
Da Firenze li 27. 10. bre 1825. | Suo Umilis.o Servo T. Gasperini. |