Illusmo: Sigre: Cavaliere
Esendo mio preciso dovere di far sapere alla S.Vo. l’avanzamento del Salvatore dove trovasi atualmente tutto smodellato, e ritrovato in tutti li suoi rispettivi scuri fata in tutte le sue parti la pianta, e una porzione di già avanzato di Scarpello, che io spero di avere l’onore di contentare, è servire con riputazione, è precisione, il sovrano di tutti li Artisti.
Ebbi il gran merito di passedere p soli tre giorni il rispetabile, e Amabile Sigr: Frainti reduce da Livorno, dove mi inconbenzo nell’Atto della sua partenza scrivendo alla S.Vo. di presentarli li suoi saluti, e che da Firenze li avrebbe scritto.
In altre sono a farli sapere che feci trata alla direzione di mio fratello di scudi Romani 281 due cento dei quali sono p l’avanzamento del Salvatore dopo avere finito li smodellattori, e ottantuno scudi, che mi ritornano di saldo del primo conto rimesso al mio Fratello, e della tratta scade col 20 del corrente.
Avendo inviato in Roma presso il mio Fratello il mio figlio Angelo per apprendere la sua professione, e già che la fortuna mi siegue donde avere il bene di racomandarlo a lei Sigr. Cavaliere, è già che la Providenza non manca di essere al suo fianco come il Sovrano di tutti li Artisti del Universo, la mia riconosenza, e gratitudine. Benchè debole sarà che V. Sa: potra contare sopra di mè come il suo fido, e a tutta prova affezionato Servitore ubidientissimo. Anzi se lei Sigr. Cavaliere a intenzione di mandare li Apostoli adesso sarebbe il momento mentre da un anno a questa parte si scavano dei marmi ordinari chiari di molto, e bella tinta e se lei ne vole essere persuaso, e tocare con mano, e vedere provi in tanto, con incominciare a mandarne due, che io non prenderò danaro che soli 500 scudi, e quando saranno finiti se non saranno di bel marmo, e lavorati con precisione resterano per conto mio, e li ritornerò in dietro il danaro che la S.V. mi avrà anticipato, e già che tengo dei buoni lavoranti, e la stagione viene favorevole, mi avanzo con franchezza a dirle questo, sicuro di riusire con onoratezza e sua piena sodisfazione.
In tanto profitto di questa occasione per contenttarli la mia la mia imutabile stima, è rispetto, gratitudine e servitù e le baccio le Mani e sono di V.S.
Carrara 7. Febrajo 1828.
V. Sigr. Illmo:
Obbligmo. Servitore
Pietro Bienaimé.