24.8.1837

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Bertel Thorvaldsen

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Thorvaldsens “hemmelige” testamente af 24.8.1837.

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In Nome di Dio Amen

Trovandomi perfettamente sano di mente, e di tutti i sensi del corpo, intendo con questi miei scritti di fare il mio ultimo testamento, e disporre così dei beni che ora posseggo, e che potrò possedere.

Per titolo di legato di donazione ed in ogni altro miglior modo lascio alla Città di Copenaghen in Danimarca tutti gli oggetti di arte che io gia ho spedito e che si trovano in quella città o che si troveranno di mia proprietà e consistenti in pitture, sculture, disegni, bassilirievi, incisioni in rame, e litografie, medaglie ed altre cose simili tanto antiche che moderne, in pietre incise, paste, lavori d’oro, e di bronzo antichi; in vasi etruschi, e di terra cotta, in libri e nelle cose di antichità egizie, greche, ed in qualunque altro oggetto di scienze e belle arti. Questo legato per altro e donazione intendo e voglio espressamente che sia soggetto alle condizioni seguenti.

P[ri]ma. Che tutti gli oggetti sopra designati debbano formare un solo e particolare Museo portante il mio nome di maniera che non possa mai venir confuso con altre raccolte qualsivogliano ed in conseguenza neppure possa venire diminuito, diviso, o permutato sotto qualunque pretesto o causa.

2.a Che la Città di Copenaghen debba far preparare un locale conveniente e separato ove formare il Museo, che eziandio abbia ogni sicurezza contro gl’incendj.

3.a Che quelle statue e quei bassoriliievi che in tempo della mia morte si ritrovassero incomplete debbano a spese della mia eredità portarsi a compimento ed esecuzione per opera del Sig. r Professor Freund e del Sig.r Pietro Galli mio scolare onde questi lavori compiuti vadano quindi uniti e compresi nel legato e donazione sopraesposta e coi stessi pezzi e condizioni.

4.a Che possa fissarsi un moderato prezzo d’ingresso per coloro, che ameranno vederlo eccettuati gli artisti di ogni classe i quali potranno entrare gratis; quel tanto poi che verrà ricavato dall’ingresso servirà per parte, o per l’intiero del fondo necessario onde stipendiare il custode dalla Città nominato per la conservazione, e pulizia degli oggetti, e del Museo.

Avendo io in Danimarca adottata per figlia la Sig.a Elisa Sofia Carlotta oggi consorte del Sig.r Colonnello Paulsen e tale adozione essendo stata nello stesso Regno riconosciuta, ed il Matrimonio fu autorizzato dalla S. Sede, dichiaro, e voglio, che la medesima Sig.a Elisa Sofia Carlotta debba esser contenta di quanto ho stabilito in di lei favore nell’atto fatto in Danimarca nell’anno 1832, e che null’altro possa pretendere dalla mia eredità intendendo che quanto come sopra ho in di lei favore disposto tenga anche luogo di legittima e come se fosse istituita erede in dette cose già assegnatele.

Intendo riservarmi la facoltà di disporre in via di legato a favore di qualche persona a me cara e verso di me benemerita quello che crederò conveniente, e perciò con questo mio testamento dichiaro che quando si trovi nelle mie carte e nel mio scrittoio un foglio con particolari disposizioni e legati, e che sia da me scritto, e sottoscritto debba far parte lo stesso foglio del presente mio testamento, ed i miei eredi siano tenuti di adempiere esattamente quanto sarà da me ordinato, come altresì i miei esecutori testamentari dovranno soddisfare colla maggior esattezza tali legati, senza che alcuno in veruna guisa possa far opposizione a quanto avrò come sopra particolarmente disposto, volendo che l’indicato foglio o fogli, formino parte essenziale ed integrale della mia volontà, e di questo mio testamento.

Confermo e voglio che resti pienamente eseguito quanto da me si è disposto a favore dei figli nati dai sud[d]etti figli Coniugi Elisa Sofia Carlotta, e Colonnnello Paulsen che cioè le piastre seimila rilasciate da me a favore di ciascun di loro che durante la mia vita abbia compito l’anno della sua età, nel Banco del Sig.r Dùnner di Attona restino a moltiplico o cumulo onde i frutti, e frutti de’ frutti accrescano il capitale fino che ciascuno di essi figli sia arrivato all’età maggiore, nel qual caso indipendentemente dal Padre a mi intendo tolto ogni diritto di usufrutto, potrà da ciascuno de’ medesimi figli godersi il frutto del su[d]detto capitale particolarmente donato e quindi moltiplicato. Ordino però e voglio che morendo in qualunque tempo uno dei su[d]detti figli senza figli e dipendenti, o estinguendosi una di loro linea o successione si accresca l’usufrutto per egual porzione ed in capita ai superstiti delle linee di quelli in favore dei quali ho io fatta l’indicata disposizione di scudi seimila. Qualora poi ogni individuo di queste linee mancasse o si estinguesse intieramente ogni linea voglio che in tal caso detto usufrutto passi agli altri eredi e successori maschi e femmine dipendenti dal Matrimonio dei nominati Sig.ri Coniugi Elisa Sofia, e Paulsen, escluso sempre qualunque dipendente da altro Matrimonio che detto Sig.r Paulsen potesse contrarre. Mancato finalmente ogni dipendente ad ogni linea dei figli nati, e da nascere dei nominati coniugi Elisa Sofia e Paulsen voglio che il frutto di questo capitale vada a profitto del Museo di Coppenhagen che sarà come sopra istituito coi miei oggetti e che porterà il mio nome, ed all’effetto stesso che dichiarerò appresso in rapporto alle altre mie sostanze.

Finalmente in tutto il resto delle mie sostanze consistenti nell’importo de’ miei lavori fatti per ordine del Rè di Danimarca, negli oggetti mobili ed altro di cui non abbia particolarmente disposto, nei diritti e ragioni tutti comunque a me appartenenti non che nel denaro che si troverà presso di me, o rinvestito in cambi, censi, od altro modo qualsivoglia depositato e generalmente in qualunque altro effetto bene e ragione di mia proprietà chiamo eredi universali per egual porzione i figli nati, e da nascere dal matrimonio della detta Sig.a Sofia Carlotta Elisa, fermo il diritto speciale dei prelegatari come sopra relativi al capitale e frutti del denaro posto nel Banco di Attona. Ordino però e voglio che tutta la mia eredità debba realizzarsi in denaro contante, ed il capitale reinvestirli nel Banco nazionale di Coppenhagen o in altro luogo che presentasse la stessa o maggiore sicurezza perché il frutto soltanto venga goduto per egual porzione di nominati miei eredi e loro dipendenti in infinito sì maschi che femmine, colla condizione che la parte di quello o quelli che mancassero senza successione si accresca in favore dei superstiti della medesima linea, ed estinguendosi intieramente una linea la parte di questa si accresca in favore degli individui delle linee superstiti per egual porzione però ed in capita e ciò in infinito fino a che vi faranno dipendenti, e successori delle linee provenienti dal Matrimonio dei nominati Sig.ri Coniugi, escluso sempre qualunque figlio o dipendente da altro matrimonio che potesse contrarre il Sig.r Colonnello Paulsen, il quale dovrà essere amministratore dell’usufrutto in cui ho istituito come sopra i suoi figli nati e da nascere con Sofia Carlotta Elisa fintantoche i medesimi figli saranno minori di età, ed a suo incarico educati e mantenuti, mentre divenuti maggiori o maritandosi le femmine, oltre ai loro particolari diritti, e ragioni verso il Padre, potrà ciascuno godere liberamente della parte dell’usofrutto a cui sono chiamati. Mancando poi ogni dipendente ed estinta del tutto ogni linea dei figli come sopra nati e da nascere voglio che l’usofrutto della mia eredità come quello del Capitale del Banco di Attona nel caso soprapreveduto, passi in favore de Museo da me stabilito in Coppenhagen, perché sia impiegato in ordinazioni a favore degli artisti Danesi, onde promuovere le belle arti in Danimarca, ed insieme arricchire la Galleria e Museo da me istituito che non cesserà di portare il mio nome perché aumentato colle mie sostanze, inculcando, e ordinando espressamente che i capitali siano sempre inalienabili, e che per niuna causa o titolo possano mai diminuirli, o distrarsi.

Nomino esecuttori testamentarj di questa mia volontà, e di quanto sarà scritto nel foglio o fogli soprariferiti, il Sig.r Cav. Luigi Chiavari console di Danimarca ed il mio compatriota Sig.r Giovanni Bravo Sig.r Alberto Kugler pregandoli a procurare la sollecita ed esatta esecuzione di quanto ho io disposto nel modo e nelle forme che essi stimeranno più opportune, e colla facoltà al Sig.r Console Luigi Chiavari o in sua mancanza ai superstiti Esecutori testamentarj a nominare altri in luogo di quello o che mancasse o che non volesse accettare.

Questo dichiaro essere il mio ultimo testamento e volontà da valere anche come Codicillo, donazione per causa di morte ed in ogni altro miglior modo dalle leggi permesso, annullando, e cancellando qualunque altro testamento da me precedentemente o con qualunque causa concepito volendo che il presente da me firmato in ogni pagina abbia la sua piena esecuzione avendolo naturalmente letto e considerato. Roma questo dì 24 Agosto 1837

Alberto Thorvaldsen

Generel kommentar

Thorvaldsens “hemmelige” testamente af 24.8.1837. Testamentet henlå uåbnet og forseglet i 100 år frem til 20.5.1938, jf. Axel Ravn, op. cit. 1938. Se også testamentets omslag.
 
Se også oversigten over alle Thorvaldsens testamenter.
 
Bemærk, at teksten i dette “hemmelige” testamente af 24.8.1837 er identisk med teksten i det “romerske” testamente, der er dateret 10.4.1838, bortset fra dateringen og vidnerne, jf. Axel Ravn, op. cit. 1938.
 
På første og tredje side f.o.t.v. ses et notarius publicus-stempel med flodguden Tevere (Tiberen) og påskriften: “BAI[occhi]. 5”
Endvidere ses Thorvaldsens egen underskrift “Alberto Thorvaldsen” øverst på første, tredje og femte side.

Arkivplacering

Notarialarkivet, Rom, kopi m29 III, nr. 5

Andre referencer

Emneord

Sidst opdateret 14.09.2016