30.12.1827

Sender

Democrito Gandolfi

Sender’s Location

Milano

Recipient

Rodolfo Vantini

Recipient’s Location

Brescia

Information on recipient

Udskrift:
Al Rinomato Architetto
Il Sig.r Prof: Rodolfo Vantini
Brescia

Dating based on

Dateringen fremgår af brevet.

Abstract

Gandolfi describes an accident regarding a marble version of the sculpture Cupid with the Lyre, executed after Thorvaldsen’s model A786, which has been commissioned by the Italian Count Paolo Tosio. The accident caused a crack on the left wing of the figure, a crack which, however, is almost invisible but in any case a defect. He therefore asks Vantini to let Tosio know that, like Canova, he is going to send the sculpture to him before he fixes the price so that Tosio can name his own price.

Document

Amico instancabile

Ho ricevuto la cara ed inaspettata tuaI delli 8 [xxx] e ti rispondo così. CanovaII adduceva per prova che le Arti liberaliIII sono veramente nobili, ed il frutto che se ne ricava trattandole è giustamente guadagnato perchè se ne fa aquisto non per necessità e si compensano non a regola di di tariffa ma a norma di quanto sugerisse la brama dell’amatore, e perciò quell’ImmortaleIV scolpiva le opere e poi ne accadeva la scielta ed il contratto, così nel mioV molto ho inteso di fare, dando varie forme ad alcuni scarti[?] col mezzo di que pochi avanzi[?] che avevo fatti mercè delle fatiche dei sei anni scorsi – quindi per essere coerenteVI a miei principi dovrei rispondere al tuo lusinghiero niente col solo spedirti il PuttinoVII di TorvalzenVIII e rimettermi in tutto alle discrettissime, anzi generose condizioni che sarà per proppore il Sigr Conte Paolino TosiIX – Ma una circostanza che mi sarrebbe forse fatale se non avessi a trattare con un Signore che posede veramente il genioX per l’Arti Belle, porta che per incidenza io abbia t[xxx]e anche sul imposta di detto Capo – Il caso è che il puttino lavorato da me bene, quanto io abbia potuto e d’un marmo bello quasi al sublime grado ma il modelatore ci ruppe le punta dell’ala sisinistra; essendo però attaccato il medesimo pezzo la commisura non e visibile ad occhio alcuno se non ne viene informato, egli è perciò che questo PuttinoXI ripettuto più volte per ornare Sale da Ballo e pagato fino a 80 LuigiXII trattato dall’istesso TorvalzenXIII più volte con tutte e due le ali agiuntate in sul dorso, per molto maggior importo, io mi chiamerò ben contentone se mi viene fatto d’incassare una somma anche al disotto di 50 LuigiXIV in somma qualunque ritorno che il Sig.r Conte paresse di fare sarà sempre una giusta condanna d’un diffetto, quantunque non si trovi essere sempre tale nella varietà di pensamenti comuni. Potrai intanto dirli[?] che[?] gli spedirò il Puttino perchè prima di fissare il prezzo lo veda [xxxx] gli dirai il tutto; come più t’agrrada farai che io farò quel che tù mi consiglierai. Mi dirai pure se brami avere uno 1828 simile al 1827 perchè io te lo auguri ed anche più felice se sarà possibile

Intato ti saluto e mi ti prostesto Tuo Obbligo Amico
Milano li 30 Decmbre 1827 Gandolfi Democrito

Archival Reference

Archivio di Stato di Brescia, fondo Avogadro del Giglio – Tosio, busta 54, fascicolo 2.

Thiele

Ikke omtalt hos Thiele.

Other references

Maurizio Mondini: ‘Amore con la lira o Il Genio della musica’, in: Elena Lucchesi Ragni e Maurizio Mondini: Variazioni sul classico: Sculture dell’Otto e Novecento nei Musei civici di Brescia, San Zeno Naviglio 2013, p. 25.

Subjects

Persons

Works

A786 Amor med lyren, 1818, inv.nr. A786

Commentaries

  1. Allo stato attuale delle ricerche non siamo a conoscenza del contenuto e della collocazione della lettere qui citata.

  2. Antonio Canova fu uno scultore italiano, è considerato il più grande esponente del Neoclassicismo italiano.

  3. Cercando di riassumere un concetto molto ampio e complesso, possiamo affermare che a partire dall’antichità e passando attraverso il medioevo le arti liberali sono quelle attività dov’è necessario un lavoro prettamente intellettuale, contrapponendosi alle “arti meccaniche” che richiedono lo sforzo fisico.

  4. Si riferisce sempre a Canova e alla pratica dello scultore italiano, stando a quanto racconta Gandolfi, di farsi pagare in base a quanto il committente o collezionista d’arte desiderasse l’opera in questione. Dunque scolpiva le opere e solo in un secondo momento stipulava il contratto in base a questi parametri.

  5. Gandolfi afferma di aver provato a fare suo il metodo canoviano poc’anzi descritto: scolpire e dar forma a pezzi di marmo per poi far stabilire il prezzo all’acquirente dell’opera.

  6. Per rimanere fedele ai suoi principi dovrebbe continuare dunque ad applicare la strategia canoviana di fissare il prezzo in base al desiderio del futuro acquirente di possedere un’opera.

  7. Lo scultore stava infatti lavorando a una versione in marmo del Cupido con la lira, cfr. A786, di Thorvaldsen per il conte Tosio.

  8. Per le storpiature del cognome di Thorvaldsen rimandiamo alla lettura dell’articolo Alberto or Bertel?.

  9. Il committente e futuro acquirente dell’opera è il conte italiano Paolo Tosio. Il conte bresciano all’epoca possedeva già la scultura con Ganimede e l’aquila, cfr. A44, che aveva commissionato a Thorvaldsen nel 1814 grazie al tramite dell’amico e pittore italiano Luigi Basiletti, cfr. 16.3.1815.

  10. La collezione bresciana di Tosio, e di conseguenza il suo gusto collezionistico, erano celebri in tutta Italia. Situata nell’allora Contrada di Santa Maria della Pace a Brescia – oggi Via Paolo Tosio – al civico 585, l’abitazione di Tosio venne poi legata alla città con la morte del conte ed è oggi sede dell’Ateneo di Brescia.

  11. Il Puttino inizialmente era stato concepito come ornamento del gruppo Cupido con le Tre Grazie, cfr. A29, di Thorvaldsen. Con il passare del tempo però vide uno sviluppo autonomo dal gruppo e ebbe una notevole fortuna iconografica. Cfr. Fernando Mazzocca: “Thorvaldsen e i committenti lombardi”, in: Elena di Majo e Stefano Susinno: Bertel Thorvaldsen. 1770-1844. Scultore danese a Roma, Roma 1989, p. 113 e Bernardo Falconi: “La stagione neoclassica e romantica. Dai modelli canoviani al cantiere del Vantiniano alla scultura di gusto “troubadour””, in: Valerio Terrarioli: La scultura in Lombardia: arti plastiche a Brescia e nel bresciano dal XV al XX secolo, Milano 2010, p. 224.

  12. Moneta d’oro coniata originariamente in Francia da Re Luigi XIII nel 1640. A partire dal 1814 il nome fu dato ai pezzi d’oro da 20 franchi del sistema decimale. Per una panoramica sulle valute italiane del periodo rimandiamo all’articolo Monetary Units.

  13. Per le storpiature del cognome di Thorvaldsen rimandiamo alla lettura dell’articolo Alberto or Bertel?.

  14. Moneta d’oro coniata originariamente in Francia da Re Luigi XIII nel 1640. A partire dal 1814 il nome fu dato ai pezzi d’oro da 20 franchi del sistema decimale. Per una panoramica sulle valute italiane del periodo rimandiamo all’articolo Monetary Units.

Last updated 04.02.2021