Sala Alessandro
Brescia
Omnes
Dateringen fremgår af Sala, op. cit., hvorfra citatet stammer.
In his guide to works of art in the town of Brescia, Alessandro Sala mentions Thorvaldsen’s sculptures in Galleria Tosi, cf. A901, A902 and A44, and Galleria Fenaroli, cf. A395.
GALLERIA TOSII
Con.II S. M. Di Pace No. 585
[...]
La morte del conte UgolinoIII, del DiottiIV ; e quella dei NiobidiV, di BasilettiVI. LucaVII di Leiden, MantegnaVIII, TeniersIX, ed altri molti contribuirono a condecorare questa ognor crescente preziosa suppellettile, siccome nella scultura, CanovaX, TourwaldsenXI, MontiXII.
GALLERIA FENAROLIXIII
Cont.XIV Del Pesce al No. 2689
A biblioteca delle più pregevoli per edizioni antiche, e moderne, e Mss.XV, unisce questa illustra Famiglia serie di quadri. Hanno preminenza fra i ritratti, quelli coloriti del MoroneXVI, del VelasquesXVII, WandikXVIII, dalla SofonisbaXIX, dalla FontanaXX. Vi sono vedute campestri del PussinoXXI, altre altre fiamminghe; alcune del tempestaXXII, del RosaXXIII, del RicciXXIV. Volatili del DuranteXXV ; vedute di Venezia del CanalettoXXVI. E di alcuni pittori viventi cioè, del BasilettiXXVII, CannelaXXVIII, WogtXXIX, BassiXXX. In altro genere sono osservabili l’ErcoleXXXI che strozza il Leone, di P. Paolo RubensXXXII. – L’adorazioneXXXIII de’Magi, di Paolo V.eXXXIV – La MaddalenaXXXV, di GuidoXXXVI. – Due quadri devoti, di CimaXXXVII da Conegliano. – Molti MorettiXXXVIII. – PalmaXXXIX vecchio. – CallistoXL da Lodi, GuercinoXLI, SacchiXLII, ed altri. Sonvi pure sculture di TourwaldsenXLIII, e TeneraniXLIV.
Citatet er afskrevet efter Sala, op. cit. Kun de Thorvaldsen-relevante passager er medtaget.
Ganymedes med Jupiters ørn, 1817, inv.nr. A44 | |
Natten, Tidligst 1815, inv.nr. A901 | |
Dagen, Tidligst 1815, inv.nr. A902 | |
Amor og Ganymedes kaster terninger, Tidligst juli 1831 - Senest september 1831, inv.nr. A395 |
Last updated 02.02.2021
La galleria è quella appartenente al conte italiano Paolo Tosio.
Situata nell’allora Contrada di Santa Maria della Pace a Brescia – oggi Via Paolo Tosio – al civico 585, l’abitazione di Tosio venne poi legata alla città con la morte del conte ed è oggi sede dell’Ateneo di Brescia.
La tela, commissionata dal conte Tosio nel 1831 è oggi conservata presso la Pinacoteca Tosio Martinengo, rappresenta una vicenda narrata nel XXXIII canto dell’Inferno, nella Divina Commedia. Ugolino della Gherardesca (1210-1289), fu un politico italiano che, rinchiuso in una torre con i suoi figli, venne lasciato morire di fame insieme a loro. Una versione della storia, non confermata, vorrebbe poi che Ugolino si fosse cibato dei suoi stessi figli per sopravvivere. Per ulteriori informazioni sull’opera, cfr. Maurizio Mondini, ‘Il Conte Ugolino. Cat. no. III.23’, in: Maurizio Mondini e Carlo Zani: Paolo Tosio: un collezionista bresciano dell’Ottocento, Brescia 1981, p. 59.
Giuseppe Diotti (1779-1846) fu un pittore italiano esponente del neoclassicismo. Fu allievo del pittore italiano Vincenzo Camuccini a Roma e nel 1810 fu chiamato a dirigere le scuole dell’Accademia Carrara di Bergamo dal pittore italiano Andrea Appiani.
Tela eseguita per Tosio nel 1819, oggi presso la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, cfr. Maurizio Mondini, ‘Niobe. Cat. no. III.9’, in: Maurizio Mondini e Carlo Zani: Paolo Tosio: un collezionista bresciano dell’Ottocento, Brescia 1981, p. 53.
Il pittore italiano Luigi Basiletti, anch’egli bresciano, fu molto amico del conte Tosio, tanto da ottenere per lui la commissione del Ganimede con l’aquila, cfr. A44 di Thorvaldsen, cfr. 16.3.1815.
Nome italianizzato di Lucas van Leyden, pseudonimo di Lucas Hugenszoon (1494 – 1533), è stato un pittore e incisore olandese.
Andrea Mantegna (1431-13 settembre 1506) è stato un pittore e incisore italiano, nonchè uno dei principali artisti rinascimentali attivi nel nord Italia.
Probabilmente il riferimento è a David Teniers, detto il Giovane (1610–1690), pittore fiammingo.
Paolo Tosio possedeva infatti un busto marmoreo con il Ritratto di Eleonora d’Este, realizzato dallo scultore italiano Antonio Canova grazie all’intercessione dell’amico Basiletti, che si trovava a Roma ed era in ottimi rapporti con Canova. Il busto oggi è conservato presso la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia.
Tosio possedeva ben tre opere di Thorvaldsen: il Ganimede con l’aquila, cfr. A44, e i due bassorilievi marmorei rappresentanti Il Giorno, cfr. A902, e La Notte, cfr. A901, eseguiti a Roma dallo scultore italiano Gaetano Matteo Monti sotto la direzione di Thorvaldsen. In realtà originariamente i due medaglioni erano stati commissionati a Thorvaldsen dal conte italiano Giovanni Edoardo di Pecis. Furono venduti al Tosio dalla sorella del defunto, Maria De Pecis nel 1831, per approfondire la vicenda cfr. 18.3.1831. Non bisogna dimenticare poi che sempre Tosio possedeva il gruppo scultoreo di Amore con la lira, cfr. A786, eseguito dallo scultore italiano Democrito Gandolfi su modello di quello di Thorvaldsen. Cfr. Maurizio Mondini, ‘Amore con la lira. Cat. no. III.49’, in: Maurizio Mondini e Carlo Zani: Paolo Tosio: un collezionista bresciano dell’Ottocento, Brescia 1981, p. 84.
Nella collezione c’era anche un busto rappresentante Galileo e datato 1843 del già citato Gaetano Matteo Monti, oggi nella Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia. Cfr. Maurizio Mondini, ‘Galileo. Cat. no. III.52’, in: Maurizio Mondini e Carlo Zani: Paolo Tosio: un collezionista bresciano dell’Ottocento, Brescia 1981, pp. 84-86.
La galleria appartenne alla famiglia Fenaroli, una della famiglie più antiche della nobiltà bresciana, di cui ricordiamo, fra gli esponenti, il collezionista e conte italiano Ippolito Fenaroli. In realtà il nucleo base della galleria era composto dalla precedente collezione della famiglia Avogadro, che nel corso del XVIII secolo si unirà alla Fenaroli attraverso un matrimonio creando il ramo Avogadro Fenaroli.
Anticamente corrispondente alla Contrada del Pesce, al civico 2689, a Brescia, oggi il Palazzo già Avogadro Fenaroli si trova in Via Marsala ed è proprietà della famiglia Bettoni Cazzago.
Manoscritte (?).
Giovan Battista Moroni (1522–1578/1579) è stato un pittore italiano. Per le numerose opere un tempo conservate presso la galleria Fenaroli, cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, pp. 147-149.
Il Ritratto con in mano una medaglia oggi perduto è una tela del pittore spagnolo Diego Velázquez (1599–1660) già parte della collezione Avogadro, cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, pp. 188.
Il Ritratto di giovane uomo del pittore fiammingo Antoon van Dyck (1599–1641), di ubicazione oggi ignota, era parte della galleria Avogadro. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, p. 187.
Sofonisba Anguissola (1532–1625) è stata una pittrice italiana. Discendente dalla nobile famiglia piacentina degli Anguissola, fu una delle prime pittrici donne nell’Europa rinascimentale. Il suo Ritratto d’uomo, ora perduto, risultava essere parte già della famiglia Avogadro. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, pp. 171-172.
Anche Thorvaldsen nella sua collezione di dipinti antichi possedeva un’opera della Anguissola, ora conservata presso il Thorvaldsens Museum a Copenaghen, B9.
Lavinia Fontana (1552–1614) è stata una pittrice italiana del tardo manierismo. Il suo Ritratto di Prelato, ora in collezione privata, risultava essere già parte della collezione Avogadro. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, p. 114.
Gaspard Dughet (1615–1675) è stato un pittore italiano di origini francesi, detto anche Gaspard Poussin per la parentela con il pittore Nicolas Poussin. Per le sue opere parte della collezione Avogadro e poi Fenaroli, cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, pp. 159-160.
Il pittore olandese Pieter Mulier il giovane, detto il Cavalier Tempesta (1637-1701) realizzò diverse opere per la famiglia Avogadro Fenaroli. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, pp. 179-182.
Nella collezione troviamo i nomi dei pittori italiani Pietro Rosa (1542-1619), Salvator Rosa (1615-1673) e del tedesco Philip Roos detto Rosa da Tivoli (1657-1706). Sicuramente possiamo escludere si tratti di un’opera del primo, che per la famiglia realizza un Annuncio ai Pastori, ma non è possibile determinare a quale degli altri due artisti si riferisca Alessandro Sala.
Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, pp. 163-164.
Non è chiaro a quale dei due pittori italiani Marco Ricci (1676–1730) e Sebastiano Ricci (1659–1734) si riferisca lo scrivente. Sappiamo infatti che la famiglia Fenaroli possedeva opere di entrambi. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, pp. 163-164.
I titoli generici presenti negli inventari della famiglia Fenaroli non hanno permesso di individuare singolarmente le opere del pittore italiano (1683–1768) Giorgio Duranti, che era specializzato nella pittura animalista. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, pp. 110-113.
Giovanni Antonio Canal, noto come il Canaletto (1697–1768), è stato un pittore e incisore italiano. Per le sue opere, di ubicazione ora sconosciuta, parte della collezione Avogadro si rimanda a Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, pp. 88-89.
Il Paesaggio con macchiette eseguito dal pittore italiano Luigi Basiletti per la famiglia Fenaroli è oggi disperso. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, p. 77.
Probabilmente da identificare con il pittore italiano Carlo Canella (1800 – 1879), che aveva eseguito la Veduta laterale del Duomo di Milano, parte della collezione Fenaroli prima di essere venduta all’asta del 1882, cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, p. 89.
Il nome sarebbe una storpiatura del pittore olandese Hendrik Woogd detto lorrain Olandese (1766-1839), stando alla ricostruzione in Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, pp. 188-189.
La famiglia possedeva infatti la tela Paesaggio – Bosco nella Vallata di Terni (1832) del pittore italiano Giambattista Bassi, commissonatagli dal conte Fenaroli. L’ubicazione dell’opera è oggi sconosciuta. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, p. 79.
L’ubicazione dell’opera, già parte della collezione Avogadro, è ora sconosciuta. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, pp. 171-172.
Pieter Paul Rubens (1577–1640) è stato un pittore fiammingo.
La tela faceva già parte della collezione della famiglia Avogadro, annessa poi a quella Fenaroli. L’ubicazione della tela è oggi sconosciuta. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, p. 188.
Paolo Caliari, detto il Veronese (1528–1588), è stato un pittore italiano del Rinascimento.
In realtà la Maddalena qua detta di Guido Reni, è stata attribuita al pittore italiano Carlo Cignani (1628–1719). Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, p. 163.
Guido Reni (1575–1642) è stato un pittore e incisore italiano, considerato fra i massimi esponenti del classicismo seicentesco.
Giovanni Battista Cima, meglio noto come Cima da Conegliano (1460–1518) è stato un pittore italiano tra maggiori esponenti della scuola veneta del XV secolo. Per le sue opere nella collezione Avogadro e poi Fenaroli cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, p. 106.
Alessandro Bonvicino, detto il Moretto (1498 circa–1564), è stato un pittore italiano. Insieme al Romanino e al Savoldo è ritenuto uno dei tre grandi maestri del primo Rinascimento bresciano. Per le numerose opere un tempo conservate presso la galleria Fenaroli, cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, pp. 132-147.
Il pittore italiano Jacomo Nigretti de Lavalle, meglio noto come Jacopo Palma il Vecchio (1480(?)–1528) dipinse per la famiglia Avogadro un Cristo e una Sacra Famiglia ora perduti. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, p. 153.
Callisto Piazza (1500–1561) è stato un pittore italiano, il maggiore esponente dei Piazza, dinastia di pittori di Lodi. Sappiamo che alcune tele dall’ubicazione oggi ignota, erano citate nell’inventario Avogadro del 1715 relativo alla villa della famiglia a Rezzato, alle porte di Brescia. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, p. 156-157.
Il pittore italiano Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino (1591–1666) aveva dipinto due tele per la famiglia Avogadro: un Cristo e un San Giovanni con due figure, di cui l’ubicazione è oggi ignota. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, pp. 119-120.
Il pittore italiano Andrea Sacchi (1599-1661) realizza per la famiglia avogadro un S. Francesco e un S. Ciriaco. Cfr. Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, p. 172.
L’opera di Thorvaldsen facente parte delle collezioni Fenaroli, un bassorilievo marmoreo rappresentante Cupido e Ganimede, cfr. A395, è purtroppo oggi perduta. L’opera era stata commissionata dal conte Ippolito Fenaroli a Thorvaldsen, dopo averlo incontrato grazie all’amico comune Basiletti, cfr. 26.11.1831 e 21.2.1832. Fu poi messa all’asta nel 1882 e da lì in poi se ne persero le tracce, cfr. 22.4.1882.
Dai vari inventari della famiglia, non risulta alcuna scultura dello scultore italiano Pietro Tenerani, allievo di Thorvaldsen.