Carissimo Cavaliere,
Volendo io un gran Bene al Giovane che deve portare questa Lettera, vorrei procurargli una conoscenza [che] da me sempre stimata delle più interessanti che offre Roma, Roma tanto piena di Cose grandi – Io non sto per dipingerlo come intendentissimo nelle belle arti, ma essendo dotato d’un gran fondo di sensibilità, non può non gustare pienamente le vostre Opere.
Son tornato [Torno] in questo momento dei Bagni di Lucca, dove fra [d altr] altre cose assai interressanti, io feci la conoscenza del Santarelli. Che bravo uomino, che brava donna, la moglie, che cari figliuoli [d loro] sono [lo] [d] i loro. Ah caro Torvalsen, che dolce spettacolo per [vstr] vostri amici se vedessero in casa Vostra la moglie e d ei ragazzi compagni, di quelli che ora fanno la felicetà e più tardi faranno l’onore di Santarelli. Il suo figliuolo maggiore è già stato premiato diverse volte, e se mi sia lecito di giudicare dopo la Fisionomia [Fhisiomonia] degli altri due, anche loro si distingueranno un poco.
Il mio Ritorno all’Eterna Città avrà sempre luogo nel principio di Novembre – intanto fatemi la Grazia di far farmi quelli due cari Tondi – e mio bravo amico il Sigr. Basoni non curò mai che io non mi reco à Roma tanto presto avrà la bontà di pensare alle spese.
Il Signor Irelin, cosi si chiama il giovane [ch] Svizzero che deve portarmi questa Lettera sarà accompagnato da un Amico Suo, il Signor Gütter Svizzero anch’egli. Questo è non soltanto amantissimo della Scultura ma anche ha fatto qualche cosette nelle sue ore ritirate, cosi almeno m’hanno detto. Ho sentito dire, essendo è Geneve, che il Signor Slade è arrivatò nella patria ma non ho ancora avuto delle sue Lettere.
Quando state per partire per la Patria. pensate anche à noi altri Inglesi. Il vostro nome sarà il Passaporto migliore ma [no] quando non fosse cosi, ch’è che vi ha veduto in vostre ore private, e che non volarebbe à incontrarvi anche sulla spiaggia della Gran Brettagna. Addio, carissimo, e stimatissimo Cavaliere,
Credetemi vostro affmo Amico,
Arthur Carrighan -
Firenze l. 8. Settembre 1817 -