No. 1434 of 10319
Sender Date Recipient
Ferdinando Mori [+]

Sender’s Location

Napoli

10.6.1815 [+]

Dating based on

Dateringen fremgår af brevet.

Bertel Thorvaldsen [+]

Recipient’s Location

Rom

Information on recipient

Ingen udskrift.

Abstract

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Stimo Sig.r Alberto Thorwaldsen Napoli li 10 Giugno 1815.


La gentile esibizione del Sig.r Pietro Malling mi fa profittare del bene di avere occasione di rinnovargli i miei più vivi sentimenti di stima, e di amicizia. Con questa medesima occasione gli rimetto due [una] prove [prova] di un rame che non gli avevo ancora inviato, benanche fosse da qualche tempo inciso, perche aspettavo potergl[i]ene mandare dell’altre di altri rami, che fino ad ora, attesi varie occupazione alle quali non ho possuto esimermi, non mi è stato possibile di fare, ed anche per motivo che non posso lavorar molto per meno pregiudicare la mia salute. Credo per altro da ora innanzi potere andare avanti in questo lavoro con più assiduità; intanto la prego volermi accennare sopra una di queste prove quelle correzioni che Ella giudica potercisi fare.

La ringrazio delli venti scudi ch’ella ha passati a mia madre, secondo che essa me ne ha dato avviso, e spero che questi sieno dell’esito di quelle 4.e Distribuzioni, e la prego a darmi avviso subito che crederà potersi spedire li 30 esemplari al Sig.r Bn di Schubart, che di tanto gli sarò molto tenuto come gli lo sono per lo favore del denaro passato a mia madre, ciò che nell’attuale circostanza che non son pagato dal mese di Decembre del 1814 cade molto opportuno, E l’assicuro che ogni buon ufficio, e favore ch’Ella farà alla mia madre, o per meglio dire alla mia famiglia sarà da me preso a cuore più che se fosse per me stesso.

Se Ella m’indicasse qualche persona colla quale potermi mettere in corispondenza a Copenaghen per potergli mandare delli esemplari delle sue opere incise mi farebbe favore, giacchè essendo questo un Porto di mare facilmente capita qualche Bastimento proveniente, e di ritorno per quella città.

Giacchè il suo buon cuore mi ha spiegati sentimenti di amicizia nel prendere interresse della mia famiglia, ed individuatamente sulla situazione del mio fratello. son per fargli noto della risoluzione che son costretto di prendere sopra di esso, ed a pregarla di persuaderne mia madre, essede questa determinazione assolutamente necessaria per scuotere l’insensibilità, e cattiva volontà di questo suo figlio mio fratello; ed è di non mantenerlo più in modo alcuno ed isolarlo dalla famiglia. E le raggioni son queste. Io dopo la morte del nostro padre mi son dato carico di tutta la famiglia, e con le mie fatiche l’ho spontaneamente assistita di questo ho potuto, e di questo fratello segnatamente, del quale speravo poterne cavare un uomo, e l’assicuro che sarei restato nudo per assisterlo in tutto ciò che gli fosse bisognato, se avessi conosciuto la sua buona inclinazione, e veduta in lui quella applicazione che il genio ed il trasporto di chi inclina a farsi grande sempre si scorge. Ma siccome al Genio non si commanda, insensibile egli alle mie persuasioni, meno con la forza mi è riuscito potergli far prender gusto nello studio, e cosi come inutile è stato per lui il non dover pensare a mantenersi (che questo solo stato è sufficente per chi ha buona volontà di fara, è sufficente per far di quelli studj che non abbisognando di spese grandi sono quelli che istituiscono un ‘uomo) inutile pur sarebbe stato il profondere per esso de tesori che non ne avrebbe profittato un .h. Opponendosi egli a tutto ciò che gl’insinuavo di fare come non esser quello che sodisfaceva il suo genio, per convincerlo, ho condisceso alla sua ultima determinazione (presa un’anno indietro per la minaccia fattagli di abbandonarlo) e risoluto di voler fare il mosaicista si pose sotto la direzione del suo cognato, dove non ha resistito che pochi mesi, e vagando per altri studj, dopo un’anno di applicazione in questa miserabile, meccanica, e meschina arte mi scrive non essere altrimenti capace che a far fondi, avendo l’impertinenza d’indossarne la colpa a chi non l’ha bene istruito; come indossava la colpa a mè dell’ozio suo, perche io non l’occupavo, e lei n’è testimonio perche di questo altra volta mi ha parlato. Sig.r Alberto mio non si pol far confronto con la cura che si sono dati i miei Genitore, (della quale però gli ne sono eternamente ed infinitamente obbligato) da [di] quella che mi son preso da me stesso per divenire quel meschino che sono in faccia a tanti campioni di sapere, e di valore da invidiarsi da ogni anima grande. Cosa farà dunque un meschinello che ha bisogno di esser mosso, e che essendo pur mosso non sà restare nella situazione che si mette. Molte volte il bisogno, e la fame scuotono de’ talenti nascosti nell’indigenza. Voglio sperare che questa circostanza sarà quella che metterà il mio fratello nel caso di sviluppare. E cosi sodisfacendo al dovere di scaricarmi di un peso che pregiudica me e lui possa vedere un fratello essere divenuto un’uomo, tanto più che avendo egli diciotto anni è in una età da non aver più di bisogno di assistenza. La prego dunque a farmi favore di persuadere mia madre, e chiamare tanto essa che il mio fratello al quale una sua ammonizione gli sarà pur di peso, e compatisca un cosi lungo tedio. Pieno della più alta stima sono

Suo oblmo Servo ed Amico Ferdo Mori

P.S. Spero già che la sua salute sia ottima, e la prego a darmene notizia un poco più spesso, ed onorarmi de’ suoi caratteri

Archival Reference
m4 1815, nr. 7
Last updated 10.05.2011 Print