Stimatissimo Sigre Comendatore
Non li faccia sorpresa il presente biglietto parendoli forse temerario, o inportuno come se lo scrivente vuolesse approfittare della dilei bontà, ma sia pur certo che il sottoscritto è tutto affatto di naturale contrario a fare il petulante, anzi ne soffre rossone.
Ben noto li è il risultato dell’ultima commissione amministrativa riguardante i lavori della Camerale Calcografia, è che per ora sono sospesi causa la mancanza di danaro, ancorchè Vusignoria si prestò per il sottoscritto in quella circostanza, come ancora il Sigre Barone Gamuncini si è dichiarato apertamente protettore dello scrivente promettendogli che a tutto costo fara si che i primi lavori che si distribbuiranno il suddetto sarà il primo considerato per fargli fare la nota opera delle Fontane.
Ora Stimatissimo Sigre Comendatore, con rossone del sottoscritto è costretto prendersi la libertà di farli la confidenza con esporli che in questo intervallo di tempo per mettere mano agli lavori svindicati della Ca[l]cografia, si ritrova il medesimo in circostanze molto critiche, e non sapendo rivolgersi ad altro che a dei mezzi che non eclissino l’onestà d’un artista, ha pensato di presentarli il qui annesso quadretto dipinto dal medesimo, acciocchè ella si degnasse di farne aquisto, il suddetto non pretende con determiato prezzo, lascia su di ciò libera la dilei gentilezza, perchè ha piu piacere che rimanza nelle dilei mani; di prostetuirlo a qualche bagarino! .. Quello che gli rineresce è che il presente quadretto è cosa senza verun merito non potendo attirare l’attenzione di un cosi celebberrino artista come è Vusignoria;
Lo Scrivente con tutto il dovuto ossequio rispettosamente passa ha sottoscriversi di
Vria Illma Servitore Obmo
A. Aquaroni.