Egregio Sigr Commendatore
Sarebbe gran presunzione la mia se credessi che ella Egregio Signor Thordwalsen si ricordasse di me, come sarebbe impossibile che avessi dimenticato, non ella, il di cui nome chiarissimo brilla agli occhi di tutti, che tutti sono ammiratori dell’altissimo suo ingegno, ma dimenticato avessi le gentilezze delle quali Ella mi ha colmata durante il breve mio soggiorno in Roma; gentilezze che mi hanno resa superba, e che ora mi danno coraggio di dirigerle queste poche righe allo scopo di ricordarmi alla di Lei memoria, ed offrirle i voti più ardenti per la di Lei felicità. Sia l’anno che va a cominciare un’anno tutto di contentezza e di pace, altri voti non saprei formare, voti per la sua gloria? Non è possibile che salga a posto più eminente. È giunta al sommo.
Accolga dunque Signor Commendatore colla bonta ed amabilità a Lei proprie questi sentimenti della mia affettuosa devozione cò quali mi pregio dirmi
di Lei Egregio Signore
devma Obbma Serva ed Ammiratrice
Milano 27 xbre 37 | Peppina Appiani |