Illmo Signor Commendre.
Se non fossi ancora travagliato da una ostinata itterizia, che mi toglie al contatto sociale, sarei venuto di persona a riverirla e parlarle al tempo istesso di certo affare, che mi è vivamente raccomandato dall’ Ufficio di Milano, e che ambirei di conciliare.
Trattasi della medaglia incisa col di Lei ritratto dal Sigr. Cesari. Dalla Memoria, e corrispondenza che ho sott’occhio, pare, che Ella medesima apprezzasse, e lodasse altamente il lavoro: In seguito mosse qualche obbietto sulla somiglianza, e più sulla pretesa eccedenza del prezzo.
L’Autore protesta di non poterla rilasciare a meno di 90. zecchini, calcolando il tempo e lavoro; e la di Lei offerta non raggiungerebbe neppure la meta.
Ridotte le cose a tanta disparità non vi sarebbe che il risultato di procedura, e perizia giudiziale.
Il Cesari però si mostra alieno da questo mezzo, e sensibilissimo altronde all’avvilimento e discredito che si fa in oggi dell’opera preferisce piuttosto di riprenderla, ed io sono autorizzato a riceverla.
Un tale partito mi pare il più semplice, che non possa ammettere difficoltà, e come io sono sulle mosse di partenza per Milano, La prego indicarmi quando Le piaccia farmi la consegna contro una ricevuta nei termini che Le aggradano per Sua garanzia, che Le farò tenere contemporaneamente in giornata.
Profitto dell’incontro per rassegnarle, Sigr. Commendre. la mia antica stima ed alta considerazione.
Roma Casa 22 Maggio 1834.
Devo obbo Servo
V Luigi Alborghetti
Commeso d diplomo in Milano