Illustrissimo Signore Cavaliere
Non creda la S.V. Illuma, che io le sia meno osseguioso e affezionato di quello che già fui, se al cominciare di quest’anno non le ho fatte per lettera quelle sincere officiose dimostrazioni, che tanto volentieri gli altri anni io le faceva costì in persona. Il mio animo sarà sempre il medesimo verso di lei, ma ho dato un poco d’indugio alla mia volontà, perchè prima di scriverle voleva aver tolto dalla cassa il gesso del suo Mercurio che Ella ha mandato in dono a questa Accademia. Ora dunque le fo di tutto cuore i maggiori augurj di felicità, ed ho il piacere di assicurarla, che tutte le culte persone di questa città le fanno i medesimi augurj al maggior sentimento di gratitudine. Il dono, che Ella ha mandato all’Accademia ha qui destata una compiacenza grandissima ed universale, ed un gra dire della sua bontà, e della sua cortesia. Se io goda di queste cose, e quanto; può Ella facilmente pensarlo. Voglia Ella seguitar a tenermi nella sua benevolenza, che io con tutto l’animo, e con la piu alta stima sarò sempre.
Di V.S: Illuma
Ravenna 16 Gennajo 1828 | Obligatissimo Servo e Sincerissima Amico Ignazio Sarti |