Pregiatiso. Sigr. Cavre. Torvaldsen
Il Sigr. Ferdinando Fontana di Carrara mi prega di fargli sentire le ragioni che qui fatto gli trascrivo copiate della Medma. sua lettera. Abbi la bontà di farmene avere una Cattegorica risposta per quindi regolarmi. Scusi e mi creda
Roma 6. Agto. 1828
suo umilsissimo Servre:
G.B. Raggi
= Voglio credere che non mi negherete il piacere di far sapere al Sigr. Torvaldsen che vi sborsi la somma di scudi Romani cento, quali mi deve per averli venduto un blocco di Marmo statuario di prima qualità facente palmi duecento come risulta dalla misura fatta dal pinto Orazio a Ripagrande di Comune Consensa incaricato a tale operazione, nel qual blocco il Sigr. Torvaldsen doveva farei subito una statua più grande del vero e riescando dopo lavorato passabilmente bello in Conformità della sua grandezza si era obbligato di pagarmelo un Zecchino il palmo, se poi non fosse riescito come sopra me lo avrebbe pagato soli quindici paoli il palmo, qual somma ritirei dal Sigr. Pietro Tenerani che gli fece una ricevuta condizionata.
Sono ormai passati sette anni ed il Sigr. Torvaldsen non ha ancora, come lui asserisce adoprato il marmo, ed il nostro accordato era come ho detto di adoprarlo subito; io avrei potuto venderlo ad altra persona un Zecchino il palmo senza alcuna responsabilità il che lui saputo lo fece tirare al suo studio senza alcuno mio ordine e poi mi ho trattato cosi. Vedete bene che una tal misura della cava del Pianello che è la più bella qualità dato a Ripagrande, se ho posso rilasciare per soli quindici paoli il palmo, onde vi prego di nuovo a volervi interpor[r]e in questo affare, e sono persuaso che parlando come si deve al Sigr. Torvaldsen intenderà bene la ragione e non si ritirerà dal suo dovere =