Roma 1o. Agosto 1827.
Stimatissimo Sigr. Cavaliere
Non avendo più veduto venire le persone da lei incaricate per Saldare il piccolo assegno Sopra la nota Cassa Vino in z 11.69.½ mi veggo costretto a doverla di nuovo incommodare e pregare onde Si compiaccia mandare a Soddisfare detto mio avere, giacchè mi tiene in Sospeso le mie Scritturazioni.
Tanto attendo dalla di lei gentilezza, e con pienezza di Stima la riverisco
L Jacquety