Ordinanza del Cardinal Camerlengo
Divisione Criminale
Dal Camerlengato di S.R. Chiesa, li 2 giugno 1827
Signor Cav. Thorvaldsen
Presidente dell’Accademia di S. Luca.
Un giudiziario processo che presso analoghe rimostranze ha fatto compilare il sottoscritto Cardinal Camerlengo dai Ministri del di lui tribunale criminale, ha soltanto giustificato, che il professore Tommaso Minardi, nella sera di lunedi 12 del p.p. marzo, circa l’una ora e mezza di notte, si recò e si trattenne nella sala dell’Accademia del Nudo, e quindi nell’interno della camera del Custode, nel mentre che dai giovani concorrenti si consegnava al medesimo il di loro incominciato disegno. Questo ingresso e permanenza non vietati dalle leggi e discipline dell’Accademia, non han dato sicuramente alcun adombramento alla stima ed all’onore del Minardi suddetto.
Siccome però per consuetudine non sogliono i professori nelle sere di concorso trattenersi nelle camere dell’Accademia dopo postavi l’azione del Modello, così talun giovane concepi qualche dubbio del suindicato contegno, per tema che gli scolari del ripetuto signor Minardi potessero avere da lui istruzioni per ritoccare i loro lavori, e ne fece rapporto all’ex-Presidente sig. cav. Vincenzo Camuccini. Questi si credè in seguito nel diritto di farne avvertenza al custode Cittadini, soggiungendo che, ove il premesso sospetto si fosse verificato, sarebbero incorsi in ben riflessibile mancanza i rispettivi accusati. Il caldo e lo zelo, peraltro, con cui accompagnò tali espressioni, e la congiuntura di essere in quel momento sopravenuto il Minardi nella sala dell’Accademia fecero si che tra i suddetti professori, altronde ambedue emeriti, si accendesse diverbio e si scambiassero delle inoltrate parole. Non avendo però il fatto prodotto altre conseguenze, ed essendo rimasta totalmente esclusa l’imputazione e la consistenza del sospetto nel premesso modo, e per la sola accennata causa in aggravio del Minardi stesso, il Cardinale scrivente ne dà a V.S. questo riscontro per comunicarsi a tutti gli Accademici presenti, a sempre più testificare la niuna incolpabilità di esso Professore, e per indi inserirsi negli atti dell’Accademia medesima. A prevenire poi ogni ulterior possibile male inteso dubbio, il sottoscritto dichiara, e vuole, che da ora in avanti si osservi per modo di legge la consuetudine fin qui dedotta, di dover cioè il professore incaricato di mettere l’azione, partire immediatamente dalla Scuola, appena che abbia posto il Modello in quell’attitudine che crederà meglio, onde i giovani studino sul nudo senza altrui presidio e sotto la vigilanza del Custode soltanto. Anche in questa deliberazione renderà V.S. instrutto l’intero Corpo accademico, per costante sua norma, ed in quest’intelligenza si conforma il sottoscritto con stima affezionatissimo
P F Card. Galeffi