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ROMA, Sabato 21 Febbrajo.
Il di 19 del corrente arrivarono in Roma gli Emi signori Cardinali Gazzola Vescovo di Montefiaseone e Corneto, e Giustiniani Vescovo d’Imola.
– S. M. il Re di Baviera, Protettore emantissimo delle Belle Arti, si recò il giorno 18 del corrente a visitare lo Studio del celebre signor Alberto Thorwaldsen.
Le opere di questo sommo Scultore formarono anche presentemente l’ammirazione dell’ inclito Monarca; ma più d’ ogni altra cosa Sua Maestà rimase colpita alla vista del Monumento dell’immortale Pio VII, Monumento che giunto già al suo termine, riceve ora le ultime bellezze dalla mano del suo impareggiabile autore. Il piacere misto alla sorpresa, che provò la lodata M. S. al mirare un’ opera cosi sublime fu tale, che decorò l’Artista nel luogo stesso delle insegne di Commendatore dell’Ordine della Corona di Baviera.
Questo nuovo onore, aggiunto ai tanti co’quali vollero altri grandi Principi fregiare il Thorwaldsen, mostra e la celebrità che in tutta l’Europa egli si è giustamente acquistata, e quanto il nostro secolo sia fecondo di Sovrani giusti apprezzatoli, e larghi protettori del merito.
– Continuandosi nella Patriarcale Vaticana i novendiali pel riposo dell’anima del defonto Sommo Pontefice Leone XII, nella mattina dei 18 ebbe luogo la quinta Messa, la quale fu pontificata dall’ Emo sig. Cardinal Fesch, del Titolo Presbiterale di S. Lorenzo in Lucina, Arcivescovo di Lione. Vi fu assistente il Sacro Collegio, la Prelatura, e tutti gli altri che sogliono intervenire alle Cappelle Pontificie.
Indi gli Emi signori Cardinali si adunarono per tenere la sesta Congregazione generale, in cui dall’ ultimo Porporato Diacono (Emo signor Cardinal Marco-y-Catalan) furono estratte a sorte le Celle del Conclave; e i Maestri delle Cerimonie Pontificie non partecipanti esebirono i loro Brevi, dai quali risulta la facoltà loro concessa di entrare in Conclave.
In essa Congregazione S. E. il signor Visconte di Chateaubriand, Ambasciatore di S. M. Cristianissima presso la Santa Sede, con eloquente discorso attestò al Sacro Collegio il profondo cordoglio che il Re suo Signore aveva provato nella perdita cosi inaspettata dell’ augusto Capo della Chiesa. L’Emo e Rmo sig. Cardinal della Somaglia Decano rispose con nobili ed affettuose parole all’ E. S., ringraziandola della parte che S. M. il Re Cristianissimo prendeva a tal pubblico lutto: parte degnissima di tanto Re, il quale colla sua insigne pietà si mostra ben meritevole del titolo di Figlio primogenito della Chiesa.
— La mattina dei 19, sesto giono dei novendiali, fu pontificata la solenne Messa, col solito intervento, dall’ Emo sig. Cardinal De Gregorio del Titolo Presbiterale di S. Alessio.
Dipoi i signori Cardinali si unirono per la settima Congregazione generale, ed elessero gl’inservienti del Conclave.
Indi presentossi all’Emze LL. S. E. il signor Conte di Celles, Ambasciatore straordinario e plenipotenziario di S. M. il Re de’ Paesi Bassi presso la Santa Sede, il quale con nobile allocuzione mostrò al Sacro Collegio quanto vivo fosse il dispiacere provato dalla lodata M. S. nella morte del Santo Padre Leone XII. La risposta dell’Emo e Rmo sig. Card. Decano attestò la profonda gratitudine di tutto il Sacro Collegio per l’atto amorevolissimo che l’inclito Re compiacevasi far praticare in tal luttuosa circostanza.
[…]
Denne tekst blev trykt i Diario di Roma, No. 15, 1829.
Monument over Pius 7., januar 1824, inv.nr. A148 |
Sidst opdateret 03.10.2014