Illmo. Sigr. Cavre
Mi si presenta una occasione favorevole del Sigr. Carlo Paluzzi per inviarle dodici medaglie di Byron, che ho il bene finalmente di poterle coniare in questa Reggia Zecca di Torino, dopo tante peripezie d’inquietudine e di dispendio. In Roma mi costò fatice e denari, ed Esso lo sa, a Parigi ottocento franchi per la rifazione di conj, che ci [s]ono rotti, e nessuno compenzo, ora il mio governo mi ha permesso la stampa procuro di rimborsarmi almeno dalle spese. Ora glene mando sole dodici perchè non ho altre ritirate dalla Zecca, in altra occasione gliene manderò il compimento del numero, che si era proferto di accettare per il compimento delle cento della medaglia, che incisa colla Effigia di V.S. Cellebratissima, che quelle non ne prese che settantacinque, venticinque di Byron gliene manderò, ma nota che il prezzo non è che uno scudo caduna e delle sue era stabilito due: ho ricevuto che cento cinquanta, altri cinquanta mi disse di darmeli per altre medaglie – P[r]ego la S.V. di raccomandarmelo onde possa avere qualche buon successo: Il denaro è incaricato il Sigr. Marchese Biondi di ritirarlo, che è mio Creditore di una somma considerevole.
Il governo Piemontese mi ha in considerazione e mi comparte de’ lavori: ora conduco a fine la medaglia da darsi aquelli che si distinguano in questo morbo Cholera. Intraprendo a fare una serie di medaglie sotto la protezione di S.M. e de’ grandi di Regno non che de’ dotti; ho di già un buon numero di firme per esse; saranno sedici le medalie che mi sono proposto e ne darò una ogni tre mesi al prezzo di cinque franchi e sono le effigio de’ uomini illustrii Piemontesi, che vissero nel secolo trascorso e al principiare di questo.
Accetta li miei saluti di cuore e di rispetto e d’osseqiuo, e mi saluta l’amico Bisen suo protetto, e gloriandomi di potermi dire
Di V.S. Celleberma
Torino li 3. 9bre 1835 | Umilmo Oblmo Devmo Servo Gaspare Galeazzi |