Casa. Li 10. 9bre 1830.
Sigr. Cavaliere Gentiliso!
Sapendo, per parte di Sigg. Ripnaussen, che si sarebbe portato al mio Museo, vi stava attendendola ieri, e l’altro ieri pure, onde potesse a suo agio visitare i miei oggetti antichi, e combinare poi l’affare, di cui le avevano già parlato i sullodati Signori; ma non ho avuto il contento di vederla. Essendo d’altronde necessitato assai, per non avere attualmente con che pagare la pigione del locale, ove esista detto Museo, nè le mie spese giornaliere, vengo a pregarla, perchè si compiacesse favorirmi un appuntamento determinato, per farmi ivi trovare, o, non potendo effettuarsi ciò, farmi sapere il quando si trova commodo di venire io da Lei con gli oggetti antichi da comperarsi, se saranno di Suo genio, ovvero da depositarsi altrimenti, per un grazioso prestito di cinquanta Scudi fino al prossimo venturo mese di Febbraio: tempo, in cui avrò per certo di contanti, onde soddisfare i miei doveri.
Sicuro di essere contentato in questa mia urgenza, passo con tutto il rispetto a protestarmi
Suo Affo. Amico, e Servo
Demetrio Papandriopulo.