| Stimatissmo Signor Torvaldsen | Firenze 28 10bre 1826. |
Ho sentito dal mio figlio Emilio, che oltre le Cure da lei usategli onde ottenere un buon successo nell’Arte, ha voluto anche ultimamente concedergli con tanta bontà una stanza contigua al Suo Studio – Io Stimatissmo Signore, non sò come esprimerle la mia gratitudine per tutto ciò. Sò, e sento bene quali sono le mie obbligazioni verso di lei, e questo sentimento mi è dolce per che lo devo ad una Persona veramente insigne – Gradisca adunque i miei ringraziamenti, quali si partono veramente dal centro del mio cuore, come pure la prego a gradire, ed a credere veracemente, che le desidero ogni bene e tutte le possibili consolazioni, tanto nella fine del presente anno, quanto nel principio, e proseguimento di quello avvenire.
Io reputo inutile il raccomandargli nuovamente il mio caro figlio; Tutto ciò che ha fatto per lui, mi da le più belle speranze, e mi autorizza a credere, che vorrà riguardarlo anche in’avvenire, con la medesima bontà.
Intanto gradisca l’attestato della mia stima, e mi creda
Sua Serva
Teresa Vedova Santarelli.