Giovanni Edoardo De Pecis
Milano
Bertel Thorvaldsen
Rom
Udskrift: Allo Scultore / Cav: Alberto Thorvaldsen / Consigliere di S. M. il IId di Danimarca a a / Palazzo Tomati via Sestina Nr 47. / Roma.
Poststemplet “28GIUGNO”, “MILANO” og “MILANO” (sic).
Dateringen fremgår af brevet.
The commentary for this letter is not available at the moment.
Pregmo Sigr. Cavaliere
Molto ritardato ricevuti il Caris Foglio di V.S. Pregma 8. Mag. forse per avere messo Conte Eduardo in vece di Giovanni Eduardo. Cosa di cui la prego avvertire il Suo Sigr. Segretario, a scanso d’ulteriori ritardi.
La ringrazio infinitamente della misura favoritami, e sento con piacere che il piano del Marmo sia perfettamente in squadro, per potere seguire il savio Suo suggerimento di formarle un piccolo battente. La mi permetta di presentarle i rispetti del Sigr. Arch. Moraglia.
Circa il residuo Nro. debbito, non ho bene inteso se sia di Scudi Mille e Cinquecento, oltre li Mille già versati, ovvero quelli compresi, per cui ne rimarebbero da pagarsi Cinquecento. Certo se si considera il merito intrinseco dell’Opera, e il desiderio che tutti devono avere, di possedere qualche Opera dell’Immortale Thorvalsen, si deve interpretare nella prima maniera; ma se vuolsi riflettere alle generose Sue espressioni, vi è luogo a lusingarsi della Seconda. Siccome il Degniso. Sigr. Cavaliere in mezzo a tante occupazioni, non è verossimile che si ricordi di quanto mi ha scritto in proposito; al solo oggetto di risparmiarle l’incomodo di osservare li antecedenti, mi prendo la libertà di ramentarceli.
Nella Pregma Sua 2. Marzo 1822. dice. Quello che per ora posso assicurarla si è, che quando il tutto sarà al suo termine, considerato il lavoro, non importerà niente di più di quanto costerebbe fatto da qualunque semplice artista, non avendo altro a cuore in quest’opera che meritarmi la Stima di quelle brave persone che si sono interessate per me, onorandomi di tale incarico.
In altra Pregma Sua 24. Ag’. d. anno. dice. In riscontro dunque alla sua richiesta rispetto alla Somma che puole ascendere il nostro Monumento, come le dissi era difficile il stabilirla prima d’avere fissato il disegno, ma raporto al semplice Basso-rilievo delle Grazie (che si avanza) e Ritratto parimenti in Basso-rilievo vi vorà qualche cosa di più di quello che ho ricevuto. Con altre molte espressioni al Suo solito gentilissime, in proposito.
Piena la mente di tanta Sua generosità, desiderando di pubblicamente dimostrarne la nostra riconoscenza, ho ideato di fare una Medaglia (che si stà lavorando) portante da una parte il Ritratto d’Appiani, e dall’altra il Monumento, per avere il piacere di presentarsela in attestato di riconoscenza.
La mi permetta che le rinovi i più cordiali ringraziamenti per il bellissiomo Gesso favoritomi, che forma con vera ragione la delizia di tutti quelli che lò vedono. Ho l’onore, e il piacere di riverirla, e dirmi con vera amicizia, e particolare considerazione
Milano 23. Giugno 1824
devo Obbo Servitore vero
Giovanni Eduardo di Pecis
Last updated 10.05.2011