10.4.1824

Sender

Giovanni Edoardo De Pecis

Sender’s Location

Milano

Information on sender

Poststemplet “MILANO”.

Recipient

Bertel Thorvaldsen

Recipient’s Location

Rom

Information on recipient

Udskrift: Allo Scultore / cav: Alberto Thorvaldsen / Consigliere di S.M. Il Re di Danimarca & & / Palazzo Tomati via Sestina, no 47 / Roma

Dating based on

Dateringen fremgår af brevet.

Abstract

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Document

Pregmo Sigr. Cavaliere

Il Sigr. Archo. Moraglia autore del Disegno A. da V.S. Pregma con mia grande soddisfazione scelto pel Monumento Appiani, dovendo ora fare i dettagli grandi al vero, per la pronta esecuzione dell’opera, ha osservato qualche diversità di Misura, fra quella ch’io le diedi a Braccio Nostro, tradotta da quella favoritami dal Degmo Sigr. Cav: Alberto, e il gesso favoritomi, di cui le rinovo i più cordiali ringraziamenti. Incerto il Sigr. Moraglia quale delle due misure possi essere la vera, teme che possa nascere un equivoco fatale al insieme dell’opera, e siccome è altronde necesarrio di dare al più presto mano al lavoro, così la prego di avere la degnazione di far misurare, con una listina di Carta tanto l’altezza quanto la larghezza reale del Marmo, e subito spedirmela, facendo inoltre osservare se il fondo è in precisa squadra, perche si possa regolare in caso di qualche piccola diversità, e cosi tranquillizarlo sulla riuscita d’un opera che tanto le stà a cuore per i preziosi lavori che deve contenere.
Il Sigr. Carlo Monti con Prga. sua 28. Feb. mi riscontrò avere l’esimio Thorvaldsen aderito a fare il Medaglione portante il Rito. d’Appiani grande il doppio della misura mandata, cioè, Palmi due, e oncie due precise, essendo questa prcisione egualmente necessaria, che la ricercata lista di Carta per la precisione dell’Architettura da intraprendersi prima di ricevere i sud. preziosi lavori. A questa adesione di maggior misura, ebbe Ella la generosità di aggiungere, senza però aumento di prezzo. Questo farebbe supporre ch’Ella me lo avesse indicato, il che però non ha ancora avuto la bontà di fare, avendomi in tal proposito soltanto detto nella Caris. Sua 18 Lugo. 1823. che Saria contento di riprendere qualche cosa di più di quello che ha già ricevuto. Ora abbisognandomi per un prospetto generale di sapere a quanto ammonti il Nostro residuo debito verso di Lei, la prego avere la compiacenza di privatamente dirmelo, per mio governo.
Io non voglio più tenerla in tempo nel leggermi, e nuovamente pregandola mandarmi al più presto possibile le due cognizioni sopra indicate, ho il piacere, e l’onore di dirmi con infinita stima, considerazione, e vero attaccamento.
Milano. 10. Aple. 1824.

Devo. Obbo. Servitore
Giovanni Eduardo di Pecis

Archival Reference

m9 1824, nr. 29

Thiele

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Last updated 10.05.2011