Mercurio Argicida
Statua sedente del Cav[alier]e. Thowaldsen
Sonetto
Il Dano ingegno, che l’achiva scuola
Rinovella nel suolo di Quirino
Ingegno tal, ch’oltre le sfere vola
Sì, che s’interna nel saper divino,
Onde le forme alla natura invola,
Le crea, vinte le leggi del destino,
Scolpì d’un dio l’imago al mondo sola
Degna del greco, e del valor latino.
Ignuda siede, ed al custode d’Io,
In forma di leggiadro pastorello
Nasconde il lume di che raggia un Dio.
Ma non lo cela a noi: dal suo scalpello
Pieno di Deità così n’uscio,
Che nel marmo non v’è Nume più bello.
Giuseppe Alessandrini |