Rispettabilissimo Sigr. Commendatore
Vengono i Vetturali Reatini a caricar le preziose lapidi, e i cari marmi del Monumento, ond’Ella
ha voluto per amicizia donar la seconda Vita alla mia povera Compagna, e regalare a me la metà di quella vita medesima, che ambedue vivremo nella memoria degli Uomini per suo dono non meritato, e per un prodigio di quell’ Amicizia, la quale corona’ e fa più belle tante doti e tante Virtù, che l’Europa tutta’ ammira e venera in Lei. Per quanto io abbia coltivata’ l’arte di scolpire il sentimento nella parola (com’ Ella fa ne’ marmi) a me vien meno la’ frase per esprimerle la mia’ riconoscenza, o che gli uomini mediocri, come io sono divingono mutoli a grandi affetti; E perciò m’attengo al silenzio, e lascio al suo gran onore d’interpetrare i miei sensi vivissimi.
Mi prendo la libertà d’inviarle una Copia della seconda edizione di quelle mie Elegie tanto fortunate
in tutta Italia, e per gli auspicj del suo nome, e per la compassione degli Amici Vorrei esser buono ad attestarle la mia gratitudine almeno coll’ invitare tutto il mondo ad ammirarla, ma la mia voce e’ pur troppo fioca e debole, anche per le circostanze, ed Ella sarà sempre maggiore ad ogni Elogio, come io sarò sempre inferiore al titolo di cui mi glorio, e pel quale mi raccomando
Rieti Li 24. Maggio 1830
Di Lei Eccmo e rispettabilismo. Signore
Devmo Servre Vero, Ammiratore ed Amico Affmo
Angelo Maria Ricci