No. 5062 af 10318
Afsender Dato Modtager
Niccola Severi [+]

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Rieti

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Segl med prægede slyngede initialer.
Poststemplet: RIETI 16 GENN[ARO] samt TERNI.

12.1.1830 [+]

Dateringsbegrundelse

Dateringen fremgår af brevet.

Bertel Thorvaldsen [+]

Modtagersted

Rom

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Udskrift: Al Chiarissimo / Sig.re Cav:e Alberto Torwalsen / Roma

Resumé

Kommentarerne til dette brev er under udarbejdelse.

Se original [Translation]

Cavalier mio Gentilissimo

Rieti 12 Gennajo 1830

Hò rilevato con vero piacere da quanto mi ha scritto da Pisa il mio zio Cavalier Francesco Mastiani, che era giunto colà felicemente il vostro Classico Lavoro destinato a vieppiù onorar la memoria dell’illustre Vaccà, e che si disponevano ad’ erigerlo nel Campo Santo. Avendo saputo di più, che eravi colà il disegno di tenere una poetica accademia per celebrare la erezione di questo insigne Monumento non ho creduto di rimanermene in silenzio. E siccome, bene, o male mi sono io per molti anni divertito a scriver de’ versi, non ho creduto di poter tacere in questa circostanza pel doppio riflesso della intrinseca amicizia, che mi legava all’illustre defunto, e della singolare bontà dimostratami da Voi, gentilis:mo Cavaliere, tutte le volte, che son venuto nel vostro Studio ad’ ammirare i miracoli del vostro ingegno sovrano. – Hò dettato per tanto un Sonetto, che qui mi prendo la libertà di trascrivervi, non essendo sembrato al nostro bravo Ricci, cui l’ho prima sottoposto, del tutto disprezzabile. Io desidero, che voi ravvisiate in esso un tributo di afettuosa amicizia verso l’estinto Professore, e un tenue sì, ma sincero attestato del profondo rispetto, che io nutro per Voi. –
Conservatevi, liberamente comandatemi, e a tutte prove credetemi

Vostro sincero ammiratore, ed’ amico aff:mo
Niccola Severi


Sul Monumento di Andrea Vaccà
Eretto nel Campo Santo di Pisa dal Sommo Scultore
Cavalier Alberto Thorwalsen
Sonetto

Ecco l’augusta Mole, onde novello
Lustro ebbe Italia un dì, quella, che ergea
Tomba a suoi Figli estinti, e Sede al Bello
Negli alti dì del suo splendore Alfeà

Sorge a questa di fronte il sacro Ostello, (1)
Che i languenti per morbo in sen ricrea,
Ove stretto il notomico coltello
Soleva oprar tanti prodigj Andrea.

Ma se troncar potèo vita si cara,
Si che di pianto avrem sempre argomento,
Crudel più che non suol, la Parca avara,

Dritto era ben, che trà il comun lamento,
Qui il Dano Fidia a una virtù sì rara,
Degno d’Entrambi, alzasse un Monumento

(1) L’Ospedale, che s’inalza a dirimpetto al Campo Santo. –

Arkivplacering
m15 1830, nr. 5
Emneord
Thorvaldsen som Fidias eller Praxiteles
Sidst opdateret 10.05.2011 Print