1890

Sender

Francesco Hayez

Sender’s Location

Milano

Recipient

Omnes

Dating based on

Dateringen fremgår af den bog, hvorfra citatet stammer, jf. F. Hayez, op. cit.

Abstract

Two passages from the famous Italian painter Francesco Hayez’s autobiography, in which Thorvaldsen is mentioned. Hayez’s description of Thorvaldsen is very interesting because he is described as better at making bas-reliefs than the Italian sculptor Antonio Canova. Hayez also describes the relationship between the two sculptors. Among Thorvaldsen’s bas-reliefs, Hayez mentions Night, cf. A369 and the Alexander Frieze, cf. A505 in Villa Carlotta as the Danish sculptor’s main works.

Document

[...]

Il CamucciniI era direttore dei pensionati napoletani in Roma; egli era in relazione si, ma non intima con CanovaII, per il quale non aveva simpatiaIII e collo scopo di abbassare la fama egli portava alle stelle il celebre Thorwaldsen, facendone lodi, secondo me, esagerate.

[...]

Il competitoreIV di Canova fu Thorwaldsen. – Egli era di bell’aspetto; la sua fisionomia, benchè nordica, era espressiva, piuttosto seria, eppure dolce; era benevolo, di maniere distinte, di nobile portamento; discorrevaV poco, era pensieroso, ma sempre cortese. Nell’arte egli si distingueva sopra tutto nei basso rilievi; il suo stile non era tutto greco, anzi aveva un non so che di originale. Egli non lavorava maiVI il marmo, ch’io sappia, ma modellavaVII assai bene: e gli argomenti da lui rappresentati in basso rilievo erano concepiti con grande finezza e talento. Non ho mai potuto capire se egli fosse veramente amico di Canova, ma non lo credo. – L’aureolaVIII che circondava Canova poteva forse fino a una certa epoca destrargli invidia, ma poichè la fortuna sorrise anche a lui, e meritatamente, parmi che dovesse maggiormente tenersi legato di amicizia col grande artista italiano; invece egli si lasciò adoperare come stromento da Camuccini, per abbattere Canova, e queste mene dell’invidioso pittore furono condotte con tant’arte, che il Thorwaldsen non si accorse della brutta parte che gli si faceva rappresentare: la nobiltà del suo animo si sarebbe certo rivoltata contro queste basse gare. Fra le molte belle opere di Thorwaldsen forse la più distinta è il basso rilievo rappresentante la NotteIX, e i bassi rilievi esistenti nella Villa CarlottaX, sul lago di Como; questi, a mio parere, sono assai superiori a quelli del Canova. Peccato che questo celebre artista, non lavorando egli stesso il marmo, mancava nelle figure di quella finitezza di piani che distingue il vero scultore: tuttavia i suoi lavori saranno sempre mirabili per il concetto e per lo stile. Dopo questi due sommi artisti, la scoltura prese grande sviluppoXI in Italia: BartoliniXII a Firenze e poco dopo DupréXIII portarono l’arte a un punto eminente.

[...]

General Comment

Citatet er afskrevet fra F. Hayez, op. cit. Kun de Thorvaldsen-relevante passager er medtaget her.

Thiele

Ikke omtalt hos Thiele.

Other references

Subjects

Persons

Works

A369 Natten, Tidligst juni 1815 - Senest august 1815, inv.nr. A369
A505 Alexander den Stores indtog i Babylon, Tidligst 1812, inv.nr. A505

Commentaries

  1. Hayez mette in cattiva luce il pittore italiano Vincenzo Camuccini, che a suo dire era solito osannare l’operato di Thorvaldsen fino all’esagerazione in modo da denigrare quello di Canova, per cui non nutriva grande simpatia.

  2. Per la biografia dello scultore italiano, rimandiamo a Antonio Canova.

  3. Uno dei motivi di questo astio da parte di Camuccini nei confronti del Canova è forse un episodio che risale al 1818-19. Camuccini, insieme al fratello Pietro, aveva infatti messo assieme una notevole collezione d’arte, che per varie vicissitudini doveva essere venduta allo Stato. Canova e Thorvaldsen facevano parte della commissione che avrebbe valutato il valore di questa collezione e pare che Camuccini, in seguito, fece visita a Canova, presidente della commissione, per palesare il suo disappunto per la stima molto bassa del valore della sua collezione. Canova in seguito a questo episodio insolente chiese di essere sollevato dall’incarico di presidente della commissione. Cfr. Federica Giacomini:
    «per reale vantaggio delle arti e della Storia». Vincenzo Camuccini e il restauro dei dipinti a Roma nella prima metà dell’Ottocento, Roma 2007, p. 112.

  4. A lungo si è discusso, e tuttora si continua a farlo, sul rapporto fra i due scultori del neoclassicismo. Per approfondimenti si rimanda ai recenti studi in occasione della mostra curata presso le Gallerie d’Italia a Milano, in particolare Stefano Grandesso: ‘Dalla parte di Thorvaldsen: ragioni ed esiti della sfida a Canova’, in: Stefano Grandesso e Fernando Mazzocca: Canova Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna, Milano, 2019, pp. 33-52.

  5. Ovvero parlava.

  6. In realtà questa affermazione non è del tutto corretta: Thorvaldsen spesso dava ai lavori condotti sotto la sua direzione e portati avanti nel suo atelier il cosiddetto “tocco finale”, cfr. Prolific Producer or Strategic Genius?

  7. Per maggiori informazioni sulla tecnica di lavorazione del marmo, a partire dai disegni preparatori e dalla modellazione dell’argilla alla realizzazione del modello originale in gesso, cfr. Dyveke Helsted: ‘Thorvaldsen’s sculptural technique’, in Thorvaldsens Museum, Copenhagen 1968, pp. 21-24

  8. Da intendersi come fama.

  9. Cfr. A369. Non sappiamo a quale delle diverse versioni oggi note si riferisca Hayez. L’opera infatti fu replicata in marmo ben 14 volte. In Italia, fra gli esemplari più celebri ricordiamo i due bassorilievi con il Giorno, cfr. A370 e la Notte, cfr. A369, acquistati nel 1831 dal collezionista italiano Paolo Tosio a Brescia, oggi conservati presso la Pinacoteca Tosio Martinengo nella stessa città. In origine i due rilievi erano stati eseguiti per il conte italiano Giovanni Edoardo de Pecis, come attesta il carteggio del collezionista milanese con Thorvaldsen. Solo qualche anno dopo la sua morte i due tondi verranno ceduti dalla sorella del De Pecis, Maria Teresa vedova Parravicini, al conte Tosio. Cfr. Bernardo Falconi: ‘Il Giorno e La Notte, cat. no. V.4-V.5’, in: Stefano Grandesso e Fernando Mazzocca: Canova Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna, Milano, 2019, p. 399. Si coglie l’occasione per ringraziare il dottor Bernardo Falconi per il materiale archivistico condiviso e messo a disposizione con grande generosità. Ricordiamo che il motivo decora anche la dimora napoletana del conte Paolo Marulli, dove fu riprodotto in stucco già dal 1821. Lo stesso vale per il palazzo perugino della marchesa Marianna Florenzi, la sala dell’Antinoo nella Villa Albani di Roma, il Caffè Pedrocchi di Padova. Cfr. Fernando Mazzocca: ‘Thorvaldsen e i committenti lombardi’, in: Elena Di Majo e Stefano Susinno: Bertel Thorvaldsen. 1770-1844. Scultore danese a Roma, Roma, 1989, p. 163.

  10. Cioè una versione in marmo del Trionfo di Alessandro in Babilonia, A505, ancora oggi conservato presso Villa Carlotta a Tremezzo, sul Lago di Como. Il fregio era stato inizialmente commissionato per celebrare l’ingresso a Roma dell’imperatore francese Napoleon 1. nel 1812. La versione in gesso originale è ancora oggi conservata al Quirinale, Roma, cfr. A503. Napoleone ne commissionò una seconda versione marmorea destinata a ornare il suo palazzo parigino, ma dopo la sua caduta fu il collezionista italiano Giovanni Battista Sommariva a rilevarne la commissione con il contratto del 1.1.1818.

  11. Per approfondire questo argomento si rimanda a Sergej Androsov, Massimo Bertozzi, Ettore Spalletti: Dopo Canova: percorsi della scultura a Firenze e Roma: capolavori dall’Ermitage e da collezioni italiane, Carrara, 2017.

  12. Si rimanda alla biografia dello scultore italiano Lorenzo Bartolini.

  13. Si riferisce allo scultore italiano Giovanni Duprè.

Last updated 13.05.2020